Roberto Camerani
Nato in un periodo in cui la dominazione fascista esercitava il pieno controllo sull’Italia, Roberto divenne prima balilla, poi avanguardista e infine giovane fascista. A soli 13, a causa delle leggi razziali, gli fu inculcato di odiare gli Ebrei. Il 1° settembre 1939 la Germania scatenava la II Guerra Mondiale; l’intervento dell’Italia non tardò e il 10 giugno 1940 il duce dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna. Tuttavia le cose non andarono come sperato e le spedizioni in Africa e Grecia si rivelarono un fallimento, costringendo la Germania a intervenire in entrambi i conflitti per ristabilire la situazione. Nel 1943, visto l’andamento della guerra, il Gran consiglio del fascismo espulse Mussolini (che fondò a Nord la Repubblica di Salò), eleggendo al suo posto Badoglio. A questo punto Roberto, resosi conto dell’assurdità delle leggi razziali e dell’illegalità completa nella quale aveva agito il Duce, decise di diventare partigiano. La sera del 18 dicembre 1943 venne prelevato dalla polizia tedesca per un normale controllo. Condotto al carcere di s.Vittore, vi restò qualche mese come prigioniero politico finché il 4 marzo 1944 fu deportato a Mauthausen. Dal momento in cui ricevette l’ID 57555, Roberto Camerani non esistette più. Il 9 aprile 1944 fu trasferito al campo di Ebensee. Qui lo liberarono il 6 maggio 1945 gli Americani e finalmente il 22 giugno 1945 Roberto tornò a casa. Da allora -e fino alla sua morte- ha dedicato la vita a raccontare la sua drammatica esperienza ai giovani, organizzando e guidando dall’Italia visite di scolaresche nei luoghi della Shoah. |
Estensore prolifico di saggi, lettere, pensieri e racconti, in un suo breve scritto intitolato “Il Mestolo e la Baionetta” Camerani ci ha lasciato la testimonianza di una sua profonda e sincera amicizia contratta, negli Anni ’30, con un abitante di Fraciscio, alla quale rimarrà legato -anche per via di un ricordo che gli era stato lasciato- per tutta la vita. |
IL MESTOLO E LA BAIONETTA
Sul muro, appesi accanto, stanno un mestolo ed una baionetta. Talvolta sembra che i disegni misteriosi del destino vadano tracciando percorsi che, anche per le cose, s’empiono di significati profondi ed emblematici. |