Lassù a 2288 m di altezza, all’estremo limite sud-ovest della valle del Drogo, occhieggia, incastonato fra le rocce appena sotto la bocchetta di Lendine, tra il pizzo Campanile a nord e il Pizzaccio a sud, l’incantevole lago Caprara. |
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Ero in vetta al pizzo Spadolazzo quando, con piacevole stupore, ho visto per la prima volta scintillare in lontananza le sue acque. Sino a quel momento non sapevo della sua esistenza ne il suo nome. Sebbene lontano, seducente come una gemma preziosa incastonata nella roccia irradiava mistero e bellezza in ugual misura.
IL LAGHETTO DELL’ALPE DEL SERVIZIO Legato alle montagne sin dall’infanzia, sono cresciuto con una spiccata predilezione per la Valchiavenna e la sua naturale prosecuzione identificata nella valle san Giacomo o valle Spluga (Val di Giust). Da buon viandante e fotografo, ho percorso numerosi itinerari adoperandomi per rappresentare al meglio le numerose location, per poi condividere e promuoverne le bellezze. |
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L’intenzione è di vedere e fotografare l’alba dal lago del Baldiscio. Si trova sul versante orografico destro della valle Spluga, nel cuore delle Lepontine. Parto nel cuore della notte e acquistato il permesso di transito per la strada consorziale presso il “totem” alla periferia est di Isola, imbocco la strada che conduce in val Febbraro. Questa valle a ovest di Isola meriterebbe già di suo una visita approfondita. Il magnifico bosco di larici, il torrente, l’imponente cascata di Borghetto donano una sensazione di quiete e serenità impagabili.
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La fioritura di crocus in val di Starleggia Dedicata a chi ama gli ampi spazi, rivolta all’avveduto viandante che non si preoccupa tanto di raggiungere la meta, quanto di godere la bellezza del percorso, destinata all’attento osservatore che ama e guarda con stupore il variare delle stagioni e apprezza la distinta peculiarità che ognuna di esse offre. |
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L’ alpe Motta (di sotto) è facilmente raggiungibile in auto da Madesimo percorrendo la strada intercomunale denominata “via per Motta”. Per i più pigri è poi possibile arrivare a Motta Alta e a pochi minuti dal lago Azzurro, utilizzando la strada consorziale (a pagamento ) “via Groppera”. Nella bella stagione, il lago Azzurro è frequentatissima meta escursionistica, accessibile tramite ottimi sentieri che si dipartono sia da Madesimo che da Campodolcino e Fraciscio.
Volendo utilizzare una prosa in stile fantasy, potrei dire che ho lungamente camminato attraversando meravigliose vallate, sino a raggiungere i confini del regno. Di fatto i laghi Verdi si trovano all’estremo nord della valle Spluga a 2471 metri di quota sul versante settentrionale del pizzo Stella.
Con le ciaspole all’Alpe Lendine Non è proprio per tutti! L’escursione ad anello che nel periodo estivo non presenta altra difficoltà se non quella di seguire il ben tracciato sentiero e i segnavia, diventa in inverno in presenza di neve, piuttosto complessa. Raccomando quindi, sopratutto se in assenza di precedenti tracce, a chi non conosce già bene il territorio, di munirsi di cartina, bussola e altimetro. Infatti con neve abbondante i segnavia non sono più visibili, il manto nevoso uniforma e livella il terreno rendendo quasi impossibile individuare l’altrimenti facile percorso. Necessitano quindi un buon “senso” della montagna e capacità di orientamento per trarsi d’impaccio.
Il lago Bergseeli e i laghi Azzurri L’alta valle Spluga offre una miriade di scelte sportive ed escursionistiche, ma non solo. Il “fine” viandante non potrà infatti esimersi dall’apprezzare anche il valore geografico e culturale del Passo dello Spluga. Basti sapere che il “Cunus Aureus”(denominazione latina dell’epoca romana dovuta alla possibile presenza ed estrazione di minerale aurifero) o Splügenpass, situato sul confine italo-svizzero, collega la Lombardia con la valle del Reno superiore (Rheinwald).
Savogno si trova lassù a m 932 di quota sul lato orografico destro della verde Val Bregaglia. Per chi viene da Milano l’accesso è praticamente obbligato per la S.S. 36 dello Spluga fino a Chiavenna. Seguiremo poi la Statale 37 del Maloja in direzione del confine Svizzero sino a Borgonuovo (m 400 ), lasciando l’auto in una delle aree adibite a parcheggio presso le cascate. Questa escursione, adatta a tutti, offre diverse varianti anche nell’accesso. |
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Nessun visitatore può rimanere deluso, tante e tali sono le attrattive che la valle Spluga può offrire. Paesaggi, animali selvatici e boschi, api, cicale, cavallette e grilli che si odono cantare nei mesi estivi. Alle affascinanti bellezze naturali si affiancano le particolari caratteristiche architettoniche di borghi antichi, mulattiere e sentieri magnificamente acciottolati. |
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Angeloga e il rifugio Chiavenna Prerogativa dell’andar per monti è l’atavico, interiore desiderio di vedere di più e più lontano, di aprire lo sguardo e l’animo agli ampi spazi offerti dalle alte vie. L’uomo del terzo millennio spesso costretto a spazi minimali e ai viali “canyon” delle fumose città vive di soli sogni, di meravigliose ma effimere immagini pubblicitarie televisive. |
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Percorrendo nel corso degli anni gli innumerevoli sentieri che la valle Spluga offre agli escursionisti, sono giunto alla conclusione che questa è una valle per intenditori dal fine palato. L’avveduto viandante, alla ricerca di ampi orizzonti e di qualche momento di riflessione lontano dai frastuoni della città, avrà l’opportunità di camminare in ambienti solitari quanto affascinanti, immerso nei silenzi di una natura ancora incontaminata.
ALLA SCOPERTA DELLE FIORITURE AGLI ANDOSSI «… Su per o lago di Como di ver Lamagnia è valle di Ciavenna dove la Mera fiume mette in esso lago. Qui si truova montagnj sterili e altissime chon grandi scogli. In queste montagnie li uccielli d’acqua dette maragonj. Qui nasscie abeti larice eppinj, dainj, stambuche, chamoze e teribili orsi. Non ci si po’montare se none a 4 piedi. Vannoci i villani a tempi delle nevi chon grande ingiengnj per far trabochare gli orsi giù per esse ripe. Queste montagnj strette metano i(n) mezo il fiume. Sono a desstra e assinistra per isspatio di miglia 20 tutte a detto modo… » (*)
Il territorio, il paesaggio trasformato dall’antropizzazione, l’originalità, ciò che è quasi nascosto, non ostentato, e soprattutto quello che non è cambiato nel tempo sono le maggiori bellezze della valle Spluga. L’alpe di Avero ben rappresenta questa premessa. Invisibile dal fondo valle, raggiungibile solo a piedi lungo il versante meridionale del Pizzo Stella, sorge al centro dell’omonima e soliva conca. |
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