Foto e articolo di Enrico Minotti
Ed ecco un altro splendido itinerario, fuori dalle mete estive più conosciute e frequentate, ma assolutamente remunerativo in quanto a paesaggio e wilderness. Il laghetto alpino è incastonato come un diamante nel granito 300 metri sotto la cresta del Calcagnolo a Sud del rifugio Chiavenna. Escursione per palati fini, impegnativa non tanto sul piano fisico, comunque importante visto che si affronta un dislivello positivo di circa 1100 metri, quanto per le difficoltà di orientamento. Infatti, purtroppo, dalla valle dei Mortè al lago della Ruota la segnaletica è carente o assente del tutto, e salvo rari “ometti” di pietra, occorre affidarsi al “senso” di orientamento e all’altimetro. Dal parcheggio nei pressi del cimitero di Fraciscio o da località Soste, raggiungiamo il rifugio Chiavenna in Angeloga in circa un’ora e mezza di cammino per settecento metri di dislivello. Dal rifugio ci dirigiamo a Sud e aggirato il lago di Angeloga, un sentierino in discesa ci accompagna nella val dei Mortè (m.1980), accidentata conca detritica del versante occidentale del pizzo Stella. Guadando una serie di torrentelli, attraversato il vallone, ci portiamo ai piedi dei primi contrafforti rocciosi che caratterizzano il versante nord della cresta del Calcagnolo. Lasciamo il sentiero che ora volge decisamente a Ovest, per risalire intuitivamente a Sud rare tracce fra cenge naturali e magri pascoli. Ora, su fondo roccioso sfruttando l’altimetro e tenendo sempre di fronte noi (Sud) la cresta del Calcagnolo, individuiamo un tormentato sperone roccioso alla base del quale, invisibili fino all’ultimo istante, scintillano le silenti acque del lago della Ruota. Vista l’esposizione e la quota, sarà piuttosto facile ammirarlo ancora ghiacciato, anche solo parzialmente, fino a metà luglio. Quando libero dai ghiacci, avremo il piacere di ammirare riflessi nelle sue placide acque, il pizzo Groppera e il pizzo Stella, per non dire della grandiosa vista su tutta la valle e le Lepontine.